“La vera storia della bandiera dei sardi” Appuntamento con la LUMs

LUMs
La Lìbera Universidade Mediterrànea de Sardigna è un’iniziativa di alto valore culturale e politico nata nel Marzo del 2007 ed ha già al suo attivo decine di iniziative culturali su tutto il territorio nazionale sardo e all’estero. Attraverso lezioni-incontro aperte a tutti vuole stimolare un sapere libero e critico, alla portata di tutti: un sapere che parta dalla Nazione Sarda per aprirsi al mondo.

 
 
 DUE PAROLE SUL LIBRO:
Il nuovo lavoro del semiologo scrittore carlofortino è una ricostruzione storica, semiotica e politica delle bandiere che hanno segnato le vicende dei sardi. In particolare emerge potente l’incontro e lo scontro fra due simboli:
l’ALBERO DERADICATO – divenuto nel medioevo bandiera della nazione sarda
i QUATTRO MORI – arrivati con gli aragonesi e divenuti attuale simbolo della Regione Autonoma della Sardegna
Il saggio cerca dunque di fare chiarezza sulle vicende della bandiera, disegnando nello stesso tempo un quadro di insieme sulla millenaria storia della nostra Isola nel contesto del Mediterraneo. Più in profondità cerca di analizzare i mutamenti di valore e significato dei simboli, aprendo la riflessione storica sul senso di appartenenza e l’identificazione politica che ogni simbolo ispira e propone.
Una lettura ricca e stimolante per tutti, sardi e non, incuriositi dalla bandiera e dalla sua storia, e che vogliono sapere cosa c’è dietro: quali decisioni hanno portato ad adottare quel simbolo e non un altro? Quali conflitti, lacerazioni, contraddizioni e quale senso di identità hanno spinto l’azione degli uomini e del passato? «Qual è la bandiera dei sardi? E soprattutto, “i sardi”, chi sono? Chi sono stati? Chi vogliono essere?
Non si tratta di domande ovvie, non si tratta di risposte scontate. Seguire questa narrazione, che è ricerca rigorosa e racconto denso di ritmo, significa lanciarsi in una galoppata intellettuale ed emotiva. Seguire questa storia significa immergersi in un groviglio di progetti e casualità, di guerre reali e lotte simboliche, di eventi materiali e desideri umani: ma soprattutto di ingiustizie e svelamenti, di non senso e senso. Si tratta di una storia a volte folle, altre volte esaltante, sempre profondamente intensa.
Il lettore non sardo vi troverà una Sardegna fuori dagli schemi, il lettore sardo vi troverà se stesso messo in causa e in gioco. Perché di questo si parla indagando simboli e bandiere: delle forme della nostra appartenenza, delle definizioni di noi stessi che motivano ciò che sentiamo e crediamo di essere, delle identificazioni che ispirano le nostre azioni…»

L’AUTORE:
Franciscu Sedda è docente a contratto di Semiotica presso le Università “La Sapienza” e “Tor Vergata” di Roma, dove svolge attività di ricerca sui temi della teoria semiotica e del rapporto fra culture e globalizzazione. Il suo Tradurre la tradizione (Meltemi 2003) ha ottenuto il Premio “Sandra Cavicchioli”, presieduto da Umberto Eco, per la miglior tesi in semiotica nel biennio 2001-2002. Ha curato Tesi per una semiotica delle culture (Meltemi 2006) di Jurij Michalovič Lotman. Fra le sue altre opere, Tracce di Memoria (Condaghes 2002) e Glocal. Sul presente a venire (a cura, Sossella 2004).

http://franciscusedda.splinder.com/

Lascia un commento

Archiviato in Appuntamenti

Elezioni coordinamento politico Nazionale 2010

m

Lascia un commento

Archiviato in Coordinamento politico

Elezioni coordinamento politico Regionale 2010

Il 9 gennaio 2010 presso la sede del TzdA di iRS a Sedilo si è tenuta l’Assemblea Regionale degli Attivisti della regione di Aristanis per l’elezione del Coordinamento Politico Regionale per l’anno 2010. Alla consultazione elettorale hanno partecipato venti Attivisti, otto dei quali delegati da altrettanti Attivisti, per un totale di 28 voti complessivi.

La votazione si è svolta in quattro distinte sessioni e ha dato i seguenti risultati:

– Sebastian Madau (TzdA iRS-Aristanis) eletto Delegato in Esecutivo Nazionale;
– Federico Coni (TzdA iRS-Abas) eletto Responsabile per l’Organizzazione;
– Gianluca Collu (TzdA iRS-Aristanis) eletto Responsabile per la Comunicazione;
– Massimo Piras (TzdA iRS-Sabarùssa) eletto Tesoriere.

Tutte le regioni della Nazione Sarda completeranno l’elezione del coordinamento politico questa settimana per poi andare ad eleggere domenica 17 gennaio 2010 l’Esecutivo Nazionale a Santa Cristina di Paulilatino. In questi giorni ci sarà il passaggio delle funzioni ai nuovi responsabili per permettere così l’applicazione della nuova organizzazione e proseguire l’attività politica.

Complimenti e in bocca al lupo ai nuovi Coordinatori!
Bonu traballu a tòtus.

TzdA iRS-Simàghis

Nella sede di iRS a Sedilo dopo le elezioni del coordinamento

4 commenti

Archiviato in Coordinamento politico

iRS-Iscànu e i Savoia

Iscànu è un comune del Montiferru di circa 17oo anime. Nel 1862 in piena epoca sabauda il nome del comune venne italianizzato in “Scano” e aggiunta la denominazione “di Montiferro” perché la si potesse distinguere da Scano al Brembo (ora non più comune nella provincia di Bergamo). Iscànu, dalla metà degli anni Ottanta, fu uno dei primi comuni sardi a dotarsi di una segnaletica bilingue. Nel novembre scorso l’attuale sindaco decise di eliminare il cartello stradale in limba (ritenendolo di dimensioni eccessive e di pericolo al traffico) con un cartello istituzionale più formale.  Un cambiamento che non ha lasciato indifferente il paese diventando causa di polemiche e accorati dibattiti tanto da scatenare atti di vandalismo (sui nuovi cartelli sono comparse delle scritte “Iscànu” in spray rosso) e interpellanze tramite s’Ufitziu de sa Limba Sarda. A due mesi da questo avvenimento gli attivisti del TzdA di iRS-Iscànu propongono una nuova intitolazione alle vie del loro paese dedicate ai Savoia, tramite una raccolta di firme che verrà consegnata all’amministrazione comunale. Dopo l’azione degli attivisti di iRS arriva la pronta risposta della Federazione monarchica della Sardegna che dichiara ingiusta la proposta. Il TzdA iRS-Simàghis si congratura con i ragazzi iscanesi e gli augura di portare avanti questa simbolica e importante iniziativa.

Tanièi Cossu – iRS-Simàghis

.

Si puo aderire all’iniziativa firmando nei seguenti punti: Bar “Aurora” di Renzo, Bar “La Pineta” di Sonia, Panificio Flore, Tabaccheria di Barbara e Tanuccio.

(In Iscànu, iRS alle scorse elezioni natzionali del febbraio 2009 raggiunse il 10,64% alla lista del presidente e l’8,82% alla lista provinciale, risultati che evidenziano un ottimo radicamento del movimento frutto del grande lavoro degli attivisti iscanesi).

 

__________________________________________________________

Sos Savoias ant tentu meda ite narrer cun sos Iscanesos . Sa linna de ‘idda fuit meda apretziada in tota Europa pro bastimentos e navios. Tando Luigi Chiappe , impresariu zenovesu aiat otentu dae su guvernu de Turinu sa cuntzessione pro segare sas albures in su monte nostru in su 1821. Sos nostros , rapresentaos dae su Cunsizu Comunitativu, aiant protestau vivamente contras sa destrussione de sa foresta ma ‘e badas, sende vanos sos increschimentos issoro. Tando in su 23 de s’otighentos sos Mannos, iant tragau fogu, brusiande tota canta sa foresta iscanesa pro no tzeder a custu vile ricatu. Pro no esser iscraos ant sacrificau sa fida insoro. Est unu grande esempru de dinnidade e de corazu in tempos metzanos e, creo , siet zustu chi nois lu connoschemus pro cumprender deabberu su caratere autenticu de custa zente fiera.

Antoni Flore
TzdA iRS-Iscànu

__________________________________________________________

  

 

SOSTITUIAMO LE VIE INTITOLATE AI SAVOIA: RIAPPROPRIAMOCI DELLA NOSTRA STORIA!
Spesso la tumultuosa corrente della storia si inabissa nelle oscure profondità delle ere, lasciando dietro di sé solo pozze stagnanti , frantumati ricordi di un passato fugace . Ma quando tutto sembra perduto , questo fiume impetuoso che scorre nelle viscere dei tempi riaffiora , ridonando vita alla terra esausta , riarsa . La nostra cultura , la nostra storia di Popolo è scorsa , in secoli di terribili dominazioni , nella buia voragine dell’oblio , della cancellazione forzata , della rimozione violenta . La casata dei Savoia , indubbiamente , diresse la sua politica di governo in questa direzione , costringendo il fiume vitale all’esistenza sotterranea . Avendo preso possesso dell’Isola il 4 agosto 1720 con il re Vittorio Amedeo II , la monarchia sabauda , i suoi uomini di potere , ( tra i quali citiamo per ferocia il Marchese di Rivarolo , Viceré di Sardegna e Giovanni Battista Lorenzo Bogino , Ministro per gli Affari di Sardegna dal 1759 al 1773 ) misero in essere un governo poliziesco , oppressivo , discriminatorio nei confronti della Nazione Sarda. Questa più volte insorse contro l’occupante piemontese ( 1794 , 1795 , 1796 , 1800 , 1802 ) . Alle legittime rivendicazioni dei Sardi , sostanzialmente antifeudali ed indipendentiste , gli illuminati regnanti d’oltremare risposero con assedi e massacri ( Bono , 1796 ; Thiesi , 1800 ) , minacciando di passare a fil di spada , indiscriminatamente , tutti gli abitanti dei villaggi ribelli . I patrioti furono brutalmente torturati ( tortura della corda , detta anche “ pendolo “ o “ urlo “ ; fustigazione “ a doppia suola di piombo “ ; pinze infuocate utilizzate per strappare unghie , capezzoli , brandelli di carne ) , impiccati , decapitati . I loro corpi vennero bruciati e le ceneri sparse al vento . . . . . Non vogliamo recriminare sul passato né spingere ad un odio “ in differita “ . Vogliamo che il torrente riemerga e fecondi questa terra violentata nell’intimo .

AIUTACI CON LA TUA FIRMA , CON IL TUO SOSTEGNO A RIAPPROPRIARCI DELLA NOSTRA STORIA E A DARE SENSO ALL’OGGI : SCEGLI DI ESISTERE .

 
Proponiamo le seguenti sostituzioni :
– Corso Vittorio Emanuele II in Corso Padre Salvatore Pala . La Via Salvatore Pala è in realtà già esistente . Tuttavia la sua estensione coincide con una minuscola discesina sita nel Rione “ sa Serra ”. Crediamo che questo figlio di Scano meriti molto di più . Suggeriamo di denominare Vico sa Serra il precedente , magrissimo tributo all’illustre matematico compaesano .
– Piazza Regina Elena in Carrela de Funtana ( unica intitolazione )
– Via Carlo Alberto in Via Antonio Giuseppe Trogu
– Piazza Umberto in Carrela de Putu ( unica intitolazione )
– Largo Vittorio Emanuele II in Piazza Francesco Porcu
Padre Salvatore Pala : Scanese di nascita , visse alla fine del secolo XVI e nella prima metà del secolo XVII ( Scano di Montiferro 1578 – Cagliari 1632 ) . Compì i suoi studi in una Università della Penisola e raggiunse subito fama di esperto . Nel 1626 fu chiamato ad insegnare Matematica e Teologia presso l’Università di Cagliari. Amico del frate cagliaritano Francesco Ortolano , ebbe da lui la rivelazione per ritrovare a Cuglieri le spoglie di Sant’Imbenia , a Bosa quella dei S.S. Emilio e Priamo , a Scano quella dei S.S. Errio e Silvano . Archeologo ante  litteram , il gesuita scanese fu presente nell’antica Sulci quando l’Arcivescovo di Cagliari Mons.Francesco Desquivel trovò le reliquie di Sant’ Antioco ( 18 marzo 1615 ) e , per il suo personale prestigio , ebbe in regalo una vertebra del martire , che lui donò alla Parrocchia di Scano , ciò che determinò il sorgere del suo culto e della Chiesa Campestre in questo comune nel 1636 . Fondò a Scano , il 18 febbraio 1629 , la Confraternita del Rosario . Lasciò manoscritto un Tratado de alcunas sciencias matematicas diviso in quattro parti , composto per i suoi alunni . Il Siotto Pintor nella Storia Letteraria della Sardegna attribuisce al Pala anche un trattato di astronomia , una dichiarazione sopra i libri della Meteora di Aristotele e il trattato De Arte Mitendi sive Geometria Pratica .
Antonio Giuseppe Trogu : Scanese , visse nella prima metà del secolo XVIII . Fu vicario della Parrocchia di Scano . Nelle costituzioni sinodali del vescovado di Bosa disposte ed ordinate da Mons. Nicola Cany , frate domenicano di Iglesias e vescovo di Bosa dal 1727 al 1737 , nel Sinodo che celebrò il 10 gennaio 1729 , risulta tra gli esaminatori sinodali il Vicario di Scano Don Antonio Giuseppe Trogu . Erano anni di miseria e carestia per cui , mosso a compassione dei poveri che per sfamarsi dovevano ricorrere agli usurai e pagare interessi esorbitanti , fondò il Monte Granatico ( 1737 ) , costruì a sue spese l’apposito locale dotandolo , del suo , del grano necessario per il primo impianto . Spese tutta la sua vita a battersi per il bene della comunità scanese . Il Trogu ci ha lasciato un trattato manoscritto di teologia morale sul Gommentario dello scolopino Giacinto da San Bernardo , relativo alla terza parte dell’opera di San Tommaso d’Aquino intitolata In Tertia Divi Tomoe partem de Deo Domine , Sive de Inefabili Incarnationis Misteryo .
Francesco Porcu : Nato a Scano agli inizi del secolo XVIII , vestì le bianche lane del Carmelo nel Convento del Carmine di Oristano . Insigne organista , lasciò editi due volumi di musica sacra , di cui è copia nella Biblioteca Comunale di Oristano e nell’Archivio Parrocchiale di Scano ( si tratta di un antifonario in musica e di un Quaderno de sequencias y varias intonaciones nuevemente escritas por Francisco Porru de la Villa de Escano En el Combiento de Oristan en el ano 1762 vol. in fol.).

__________________________________________________________

 

«Cancelliamo i Savoia dalle nostre vie»
Via i nomi dei Savoia dalle vie del paese e nuova intitolazione a personaggi o nomi della storia locale. La proposta è del “Tzentru de Attividade di iRS (Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna)” che a Scano Montiferro ha promosso un’apposita raccolta di firme.
Con l’iniziativa si chiede che l’attuale corso Vittorio Emanuela II sia intitolato a Padre Salvatore Pala (scanese, docente di matematica e teologia nell’università di Cagliari tra il 16° e il 17° secolo). Per la piazza Regina Elena si propone la nuova intitolazione di Carrela de funtana.
Via Carlo Albero, secondo la proposta, dovrà chiamarsi via Antonio Giuseppe Trogu (stimato vicario della parrocchia di Scano che visse nella prima metà del secolo 18°). Per piazza Umberto si chiede l’unica intitolazione di Carrela de Putu. E infine che il largo Vittorio Emanuele II si chiami piazza Francesco Porcu, insigne organista scanese che visse nel 18° secolo.
domenica 03 gennaio 2010

 http://giornaleonline.unionesarda.ilsole24ore.com/Articolo.aspx?Data=20100103&Categ=17&Voce=1&IdArticolo=2414422

«Ingiusto cancellare i Savoia dalle strade»
Contro la raccolta di firme avviata a Scano Montiferro per cancellare il nome dei Savoia dall’intitolazione delle vie, interviene il presidente della Federazione monarchica della Sardegna Antonello Fois. «Mi auguro che gli attuali amministratori e gli abitanti della cittadina vogliano rispettare quanto desiderato dai loro Avi che vollero le attuali denominazioni – scrive in una nota Fois – Si eviterebbero certamente significative e fastidiose ripercussioni di carattere burocratico per gli attuali residenti. A norma di legge, peraltro, le nuove targhe delle vie dovrebbero indicare anche le vecchie denominazioni “cancellate”. Le figure della regina Elena, dei re Vittorio Emanuele II°, Carlo Alberto e Umberto I° meritano ampiamente, come gli stessi antichi amministratori di Scano Montiferro riconobbero, l’attuale collocazione». Il presidente della federazione monarchica della Sardegna specifica anche che «Nulla impedirebbe comunque che delle nuove vie, piazze o giardini possano ricordare degnamente gli illustri scanesi Padre Salvatore Pala, il reverendo Antonio Giuseppe Trogu e l’organista Francesco Porcu». Nomi suggeriti dai promotori della raccolta di firme in sostituzione appunto dei Savoia.
lunedì 04 gennaio 2010

http://giornaleonline.unionesarda.ilsole24ore.com/Articolo.aspx?Data=20100104&Categ=12&Voce=1&IdArticolo=2414652

5 commenti

Archiviato in Dagli altri TzdA

tesseramento

aaaaa

Lascia un commento

Archiviato in TzdA

Finanza creativa, 20 Comuni a rischio

Nel 2009 aumentano le perdite sui derivati stipulati in Sardegna.
La spina dei derivati punge ai fianchi oltre venti Comuni sardi: cresce il ricorso alla finanza creativa.

Torna a farsi sentire il ticchettio della bomba derivati. La finanza creativa scuote le casse degli enti locali dell’Isola, proprio nel giorno in cui il governatore della Banca di Italia, Mario Draghi, ha denunciato la crescita di amministrazioni dedite all’utilizzo di questi strumenti. Ma invece di tamponare buchi di bilancio, i derivati si sono trasformati in boomerang dolorosi. In Sardegna sono una ventina gli enti locali (quasi tutti Comuni) colpiti dal fenomeno.
GLI “SWAP” A giugno 2009, il valore delle perdite ha raggiunto gli 8 milioni di euro, a fronte di un debito (sui cui sono stati stipulati derivati) superiore ai 130 milioni di euro. L’operazione in derivati, per la generalità degli enti sottoscrittori, consiste nella trasformazione di un mutuo a tasso fisso in variabile, con annesso un contratto (cosiddetto “swap”) che scommette sull’andamento futuro dei tassi di interesse. In altre parole, le amministrazioni hanno puntato sul fatto che l’Euribor – il parametro usato per calcolare la rata del finanziamento – non superasse una certa soglia. Il problema è che, negli anni scorsi, quella soglia è stata abbondantemente oltrepassata, comportando un esborso notevole a favore della banca ma a danno dell’ente. Quest’anno, con la crisi economica e il calo del costo del denaro, le perdite si sono ridotte (8 milioni rispetto ai 14 milioni del 2007). Domani, però, la frittata potrebbe rigirarsi, con la ripresa dell’economia, a cui farà seguito un inevitabile rialzo dei tassi sui mutui.
GLI ENTI Alla Corte dei conti risultano più di venti enti sardi coinvolti nella partita derivati: Abbasanta, Alghero, Arborea, Berchidda, Buddusò, Cagliari, Laerru, Lanusei, Macomer, Muravera, Olmedo, Oristano, Osilo, Ozieri, Pattada, Sanluri, Simaxis, Sorso, Tempio Pausania, Thiesi, Tortolì, Valledoria. Anche la Provincia di Nuoro e Quartu hanno siglato contratti simili. Tirando le somme, la Corte dei conti registra che più del 70% di queste amministrazioni ha realizzato perdite negli anni scorsi, pur avendo sottoscritto derivati con l’intenzione di risparmiare.
LE PERDITE I magistrati contabili, dopo un’indagine conoscitiva sull’utilizzo e la diffusione degli strumenti di finanza derivata e delle cartolarizzazioni nelle Pubbliche amministrazioni, pubblicata il 18 febbraio 2009, hanno calcolato le perdite potenziali per ogni cittadino sardo. Il debito dei Comuni con derivati raggiunge 655 euro pro-capite. Una cifra poco preoccupante se paragonata ai 1.995 euro della Lombardia, ai 1.393 euro del Veneto o ai 2.020 euro della Liguria. Al Sud è pesante la situazione della Campania (1.077 euro) e della Basilicata (1.047 euro). Il record, tuttavia, va a una regione del Centro: si tratta del Lazio, dove il debito vola a 2.064 euro per ogni residente.
I CONTRATTI Gli enti locali hanno estinto anticipatamente mutui a tasso fisso più costosi in favore di nuovi finanziamenti più complicati. I contratti derivati sono infatti strumenti finanziari che servono a gestire l’esposizione ai rischi di mercato che un ente pubblico assume nell’ambito della propria operatività. Ma nascondono anche rischi: «Il principale contratto concluso, in moltissimi casi, dagli enti territoriali», si legge nell’indagine conoscitiva che la Corte dei conti ha presentato a febbraio scorso, «è quello di “swap di tasso di interesse”, che ha natura atipica e aleatoria e che ha quale causa sottostante la neutralizzazione di un rischio finanziario o valutario, con l’aggiunta di alcuni meccanismi di opzione che rendono complessa la valutazione dell’intera operazione finanziaria e incidono sulla determinazione del suo effettivo valore».
LA CRISI Un fatto è certo: le amministrazioni maggiormente esposte al boomerang dei derivati hanno affrontato la recessione dei mercati con piedi d’argilla e quindi con poche risorse da investire. In questo senso, si spiegano le preoccupazioni del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Qualche giorno fa, nel ripercorrere le fasi della crisi internazionale, l’esponente del Governo non ha risparmiato critiche al mondo del credito: «La massa dei prodotti derivati non sembra in diminuzione ma in aumento e il bilancio», ha notato il ministro dell’Economia riferendosi ai mercati creditizi in generale, «non è totalmente positivo per quanto riguarda la distribuzione della liquidità» da parte delle banche: «Una quota non marginale», ha concluso Tremonti, «è rimasta nel portafoglio degli istituti e non è stata trasmessa all’economia reale».
LANFRANCO OLIVIERI

da L’Unione Sarda del 31 ottobre 2009
http://giornaleonline.unionesarda.ilsole24ore.com/Articolo.aspx?Data=20091031&Categ=2&Voce=3&IdArticolo=2395242

Lascia un commento

Archiviato in Approfondimenti

gggg

ggggggggggggg

Lascia un commento

Archiviato in Comunicati

Adesioni al movimento

 

Sono tre i possibili livelli di adesione al movimento: 

 IL SIMPATIZZANTE: si sente parte della comunità nazionale sarda e ritiene la sottoscrizione della Carta d’Identità una modalità per affermare questa consapevolezza. Il simpatizzante può diventare sostenitore nel momento in cui decide di sottoscrivere i valori fondanti, politici, ideologici e filosofici di iRS.

IL SOSTENITORE: è una persona che conosce iRS e ne condivide le idee. Sottoscrive un documento di riconoscimento dei valori fondanti, politici, ideologici e filosofici di iRS. Sottoscrive la Tessera di Sostenitore e non deve essere iscritto a nessun partito/movimento politico.

L’ATTIVISTA: è una persona che aderisce ad iRS, ne condivide e sottoscrive le linee strategiche e politiche, il regolamento organizzativo, mette a disposizione tempo e risorse individuali nel processo di costruzione della Repubblica Sarda Indipendente.  Sottoscrive la Tessera di Attivista e ha compiuto un percorso completo in iRS, può essere incaricato di responsabilità specifiche.

Lascia un commento

Archiviato in TzdA

Benibènnius – Benvenuti

Saludi a tòtus,

questo è lo spazio ufficiale del TzdA (Centro di Attività) di iRS Simaxis.

Il TzdA è un gruppo locale di attivisti di iRS. Agisce sul territorio, funge da collettore delle adesioni, pubblicizza le iniziative nazionali del movimento, promuove incontri e attività locali, partecipa alla vita nazionale del movimento.

Il TzdA è composto dagli Attivisti, dai Sostenitori e dai Simpatizzanti del movimento.

Lascia un commento

Archiviato in TzdA